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Fasi lunari e crescita vegetale: cosa c’è di vero?

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E’ utile osservare la fase lunare prima della semina o del raccolto? esiste una luna giusta per seminare o trapiantare, o si tratta di superstizioni? Le tradizioni forniscono spesso una chiave di lettura immediata e semplice della realtà, ma è sempre utile e scientificamente logico dare credito a queste regole tramandateci dai secoli passati?

Volendo seguirli, almanacchi e consuetudini locali ci forniscono regole ferree da rispettare nell’ orto. Zucche e zucchine vanno piantate in luna crescente, così come melanzane, angurie e fagioli. Le patate invece devono essere messe a dimora in luna calante, allo stesso modo di aglio, cipolla e rafano. Il basilico deve essere seminato in luna crescente, per favorirne lo sviluppo, ma poi è bene trapiantarlo in luna calante, per rallentarne la fioritura.

La legna va tagliata in luna calante, e sempre in luna calante si effettuano le potature e si colgono i frutti che andranno conservati a lungo. Durante i periodi di luna nuova infatti, la linfa contenuta nelle piante tende a ritirarsi verso le radici, verso la terra, che è nella sua fase più ricettiva. Per quanto riguarda i funghi invece, il periodo migliore per cercarli è quello di luna crescente.

Il vino? Dipende. Con la luna al primo quarto andrebbero imbottigliati i vini frizzanti, mentre ad esempio per i vini dolci e a lungo invecchiamento è consigliabile attendere la luna calante.

Tutto questo, con ogni probabilità, non è vero. Ma lo è stato. O meglio, lo si è ritenuto vero per centinaia e centinaia di anni, durante i quali, stagione dopo stagione, generazione dopo generazione, i concetti menzionati sono stati tramandati di padre in figlio come parte integrante di quell’immenso bagaglio di sapere che è la cultura contadina.

E, d’altra parte, l’ osservazione della luna scandisce da tempo immemore le attività dell’uomo, guidandolo e ispirandolo anche ben al dilà dell’ agricoltura. Con la luna si misura il tempo e si programmavano le battute di pesca in mare; alla luna si rivolgono da sempre gli innamorati e i poeti (Petrarca scriveva: “Le città son nemiche, amici i boschi […]tal ch’ io aspetto tutto ‘l dì la sera, che ‘l sol si parta et dia luogo a la luna”). E nemmeno il mondo scientifico è del tutto esente dal suo fascino: pensate a quante risorse tecniche ed economiche sono state stanziate per lo sbarco sul nostro satellite, che ha permesso di realizzare uno dei più grandi sogni dell’umanità: la conquista di un mondo extraterrestre. E’ quindi logico che anche le attività agricole siano state da sempre programmate con lo sguardo rivolto alla luna.

Però, per quanto suggestivi, i calendari lunari delle semine non hanno nessun fondamento scientifico: non esiste nessuno studio che sia riuscito a confermare razionalmente una qualche influenza delle fasi lunari sulla crescita delle piante. Eppure le ricerche in tal senso non mancano, ma nessuna di quelle effettuate finora ha potuto comprovare questa teoria.

Chi crede nell’influenza della luna sulle semine cita di solito due modalità secondo cui tale influenza potrebbe avvenire:

  • L’attrazione che la luna eserciterebbe sulla linfa delle piante, “spostandola” a seconda della fase verso il fusto o verso le radici (e d’altra parte, se la luna smuove le enormi masse d’acqua degli oceani, è lecito chiedersi perché non dovrebbe farlo con i pochi millilitri di linfa contenuta nelle piante).
  • La luce che la luna piena riflette sulla terra e che rende le notti decisamente più illuminate rispetto a quelle di luna nuova.

In realtà entrambe le teorie sono state ampiamente smentite. Per quanto riguarda l’attrazione gravitazionale infatti, essa è direttamente proporzionale alla massa dei due corpi che si attraggono: nel caso degli oceani entrano in gioco masse d’ acqua immense, e quindi l’attrazione esiste ed è misurabile e visibile. Ma se l’oggetto preso in esame è un vegetale, la gravità esercitata è talmente infinitesimale da essere, in sostanza, pari a zero.

Niente da fare anche per quanto riguarda l’influenza della luce lunare: questa infatti, per quanto obiettivamente presente, risulta essere troppo debole per innescare la fotosintesi.

Se la spiegazione non vi convince potete fare la prova voi stessi. Il bello del metodo scientifico è questo no? Replicabilità e riproducibilità. Seminate qualcosa in luna calante e poi in luna crescente e osservate ciò che succede. Io ci ho provato, anche se è parecchio difficile essere oggettivi, perché le variabili in gioco sono moltissime. Ma se ammettiamo a noi stessi che variazioni di temperatura, di illuminazione, di qualità dei semi, non ci permettono di valutare l’influenza della luna, ci siamo già detti che anche qualora ci fosse, l’impatto sulla crescita vegetale sarebbe così piccolo da risultare non importante rispetto ad altri fattori.

Detto questo, nulla ci impedisce di fregarcene e seguire lo stesso le fasi lunari: non si fa del male a nessuno e se ne ricava l’ indubbio piacere di calarci nel magico, tenace e affascinante mondo della tradizione. Esattamente come trovo impagabile raccogliere le noci per il nocino la notte tra il 23 e il 24 giugno – la notte di San Giovanni – nonostante mi renda conto che raccogliendole un po’ prima o un po’ più tardi il risultato sarebbe, ovviamente, identico.

Semina e fasi lunari: i principi base

Se quindi volete seguire comunque le fasi lunari, e non avete voglia o modo di avere sempre sottomano un almanacco completo sul tema, tenete presente queste regole generali:

  • Le coltivazioni ipogee, quelle cioè di cui raccogliamo fusti e radici, verrebbero favorite dalla luna calante.
  • Le coltivazioni epigee, quelle cioè da cui otteniamo parti aeree, si giovano della luna crescente (un po’ come se la luna dovesse attirarle a sé e farle crescere meglio).

Dunque, per intendersi, le patate in luna calante, le zucchine in luna crescente. Ma è una regola generale che può conoscere delle eccezioni. Le carote ad esempio: a rigor di questa logica, essendo radici, andrebbero seminate in luna calante. Trattandosi però di ortaggi che hanno una certa difficoltà a germinare, molti calendari lunari consigliano la semina in luna crescente, intendendo in questo modo dare maggior enfasi all’aiuto che la pianta riceverebbe dalla luna durante le prime fasi dello sviluppo.

Irrazionale e infondato? Quasi certamente sì. Ma affascinante.

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